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sabato 30 luglio 2011

IL SILENZIO NON E' D' ORO..il mutismo selettivo


In una delle mie esperienze di lavoro sono venuta a contatto con questo "disturbo", mi ha particolarmente colpito e desidero quindi dedicare un post del mio blog... questi piccoli non sono disabili ma sono comunque bimbi che hanno bisogno di un aiuto speciale e di un educatore ben formato su questo strano e raro disturbo possono essere un ponte tra loro e il mondo..un mondo che a questi bimbi fa particolarmente paura.

Cerchiamo di conoscere il disturbo..CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE del mutismo selettivo (secondo il DSM):

  • persistente incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche (per es. a scuola, coi compagni di gioco) quando ci si aspetta che si parli, mentre in altre situazioni parlare risulta possibile.
  • l'anomalia interferisce con i risultati scolastici o lavorativi o con la comunicazione sociale.
  • anomalia deve durare per almeno 1 mese e non è limitata al primo mese di scuola (durante il quale molti bambini possono essere timidi o riluttanti a parlare).
  • il Mutismo Selettivo non dovrebbe essere diagnosticato se l'incapacità di parlare del soggetto è dovuta soltanto al fatto che non conosce o non è a proprio agio col modo di parlare richiesto nella situazione sociale.
  • non viene neppure diagnosticato se l'anomalia è meglio attribuibile all'imbarazzo relativo all'essere affetti da un Disturbo della Comunicazione (per es. Balbuzie) o se si manifesta esclusivamente durante un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, Schizofrenia, o un altro Disturbo Psicotico.
  • i bambini affetti da questo disturbo possono comunicare con gesti, annuendo o scuotendo il capo in segno di diniego, o spingendo o tirando l'interlocutore o, in alcuni casi, con emissioni di suoni monosillabici, corti, o monotoni, o con una voce alterata.

PREVALENZA: rara (1 %)
DIAGNOSI ED ESORDIO: prima dei 5 anni di età o all'inzio della scuola
DECORSO: da alcuni mesi ad anni, può diventare cronico
CAUSE: sconosciute, forse componente genetica

Questi bambini, sopratutto femmine hanno paura di parlare (ma ne sono capaci), girano la testa altrove, si toccano i capelli, guardano a terra, abbassano la testa, si nascondono in un angolo, si succhiano il dito o trovano qualcosa con cui giocherellare (capelli, maglia). Spesso hanno uno sguardo "assente" o mostrano un volto "inespressivo"e si comportano come se ignorassero l'altro, mentre, in realtà, sono così ansiosi e impauriti che non riescono a rispondere. A casa queste bimbe parlano, sono vivaci, interessate, tranquille, serene ed hanno un linguaggio perfetto..è così triste vedere che sono due persone diverse e sfondare quel muro di silenzio è una sfida..una sfida che ho accettato...

COME INTERVENIRE

Non bisogna insistere e far credere al bambino che ci si aspetti che lui parli assolutamente, bisogna essere dolci, graduali, tranquilli e rassicuranti cercando di far accettare il piccolo in difficoltà se inserito in un gruppo. Non punire e forzare il bambino.

E' bene iniziare a far interagire il bimbo con mutismo selettivo con un compagno di scuola- asilo alla volta con la mediazione dei genitori, poi progressivamente eliminare il genitore ed allargare piano piano il gruppo.

ESEMPI DI TRATTAMENTI (tratti dal sito http://www.mutismoselettivo.info)

  • Approccio comportamentale: con l'utilizzo di rinforzi positivi(figurine, gettoni, punti...) per la verbalizzazione o per i tentativi di verbalizzazione. Oppure l'uso della desensibilizzazione dove il bambino viene portato dal genitore dentro la scuola quando ancora ci sono poche persone, affinché si "eserciti a parlare", poi, quando il bambino parla normalmente, verrà fatta entrare dentro l'aula l'insegnante e, gradualmente, gli altri bambini.
  • Play Therapy: l'arte della terapia basata sul gioco per far rilassare ed aprire il bambino.
  • Terapia Comportamentale Cognitiva: terapia che aiuta il bambino a modificare il suo atteggiamento aiutandolo a ri-indirizzare le sue paure ansiose e preoccupazioni in pensieri positivi.
  • Autostima: i genitori devono elogiare il bambino per le sue qualità positive se per esempio sa disegnare o costruire bene, mostrare i suoi lavori e lodarlo.
  • Socializzare frequentemente: incoraggiare il bambino alla socializzazione, senza costringerlo, favorire appunto gli incontri con i compagni di scuola (l'obiettivo è quello di aiutare il bambino a sentirsi più a suo agio proprio con i compagni affinché si verifichi la verbalizzazione).
  • Coinvolgere la scuola: gli insegnanti sono di estrema importanza nel processo di trattamento del Mutismo Selettivo e devono essere assolutamente formati ed istruiti sulla problematica. All'inizio la non-verbalizzazione può essere accettata, in seguito, quando il bambino mostra dei progressi, l'insegnante dovrebbe essere coinvolta nel piano di trattamento, incoraggiando la verbalizzazione con delicatezza.
  • Coinvolgimento della famiglia: i membri familiari devono essere coinvolti nel processo di trattamento del bambino MS, ricordarsi di non forzare mai il bambino a parlare, ciò non farebbe che aumentare la sua ansia. Fargli sentire che si è lì per lui.
  • Pet therapy e ippoterapia
  • Psicomotricità
  • Musicoterapia

Importante aiuto e informazioni posso essere fornite dall'Associazione Italiana Mutismo Selettivo http://www.aimuse.it/.
L'unico, primo libro in italiano che tratta il problema è COMPRENDERE IL MUTISMO SELETTIVO di Elisa Shipon Blum.

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